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Torte

Torta di carote e mele con fruttosio

21 October 2025
torta di carote e mele a strati con decorazione di frosting bianco e finte carote su tavolo legno

È il primo articolo dopo il TEDx di Via Bafile di fine settembre e la verità è che nell’ultimo periodo… non ho niente da dire.
Se ne sono accorti gli amici, i “prossimi”, il parentado. C’è chi si lamenta, chi attende paziente, chi prova a starmi intorno in silenzio. Succede ed è giusto così. Mi sembra di aver detto abbastanza.
Quando per mesi vivi dentro le parole, quando metti in fila pensieri, ricordi, pezzi di te per portare fuori un vissuto che deve avere tutti i colori della tua anima, arriva infine quel momento in cui senti il bisogno di stare zitta.
Speravo arrivasse “l’infine” e l’infine è arrivato in modo dirompente. E ultimamente non mi va di parlare. La sera preferisco spegnermi nel silenzio più totale. E non per mancanza di idee – quelle mi tormentano tutto il santo giorno, mi sento un vulcano inarrestabile – ciò che manca è la volontà di spiegarmi. Sono tornata ad uno stadio pre adolescenziale, quando ripetevo “faccio io, faccio da sola”, come un mantra.

Per me la comunicazione – croce e delizia, passione e studio – ha sempre richiesto molte più energie di quello che richiede l’azione del creare, del fare.

Psicologicamente quel vuoto non è una distrazione, una stanchezza; mi piace vederlo come un passaggio obbligato.
È la mente che si protegge dall’eccesso, che rientra in se stessa per metabolizzare tutto ciò che è stato esposto.
Quando svuoti davvero il sacco, che altro vuoi tirare fuori? Devi lasciarlo aperto un po’, lasciarlo respirare all’aria come i panni dopo una centrifuga o come i polmoni dopo una corsa.
Ma lo sappiamo tutti: fuori, nel mondo, la pausa non gode di buona reputazione. Eh no: ci vuole costanza, presenza, performance. Questa è l’amara verità: se non comunichi, scompari; se non produci, sembri meno viva. È un riflesso collettivo: il grande spauracchio del silenzio. Eppure il silenzio non è assenza, è manutenzione. È il momento in cui smetti di mostrare e torni ad ascoltare.
Un po’ come il digiuno, di cui sono grande sostenitrice. Che lo riempi a fare l’imbuto di continuo? Ogni tanto serve smaltire, serve lasciar fare al corpo.
E così ho taciuto. Pian piano la testa si è svuotata e la casa si riempita di cose che giacevano in garage. Che poi non è vero, “riempita” non è la parola giusta, perché la casa è ancora molto vuota, diciamo pure essenziale. Piuttosto ho lasciato che gli spazi prendessero una forma più familiare: il muro con la mia pecora appesa è meglio di un muro bianco e basta, che potrebbe essere di chiunque.

Quando vivi da sola impari a riconoscere nelle cose più piccole i tuoi riferimenti quotidiani. Ti sostengono quando apri gli occhi e ti coccolano quando stai per chiuderli. E tu le osservi con occhi diversi da quelli che avresti in mezzo ad altre persone, un po’ come era accaduto tra Wilson e Tom Hanks in Cast Away.
Godi della compagnia di cose minuscole: fanno da eco al tuo sentire e ti ricordano che esisti anche quando non proferisci parola e stai tutta rannicchiata dentro te stessa nel sottotetto a produrre o in studio a registrare.

In questo spostarmi in spazi che giorno dopo giorno si fanno sempre più intimi e ricchi di significato, ho riscoperto il piacere di accendere i fuochi anche per me stessa, rigorosamente con il telefono spento, in questo strano modo di stare al mondo che non pretende nulla ma che ti porta a fare: a sbucciare, tagliare, mescolare e ad attendere. Meglio se in poltrona fissando gli alberi fuori dalla finestra.
E intanto la testa si svuota in un modo più utile. Ecco, è così che il mio vuoto ad un certo punto si è fatto abitabile e, in questo vuoto, è nata lei, la torta di carote e mele con fruttosio.


Torta di carote e mele con VitaMill® – Ricco in Magnesio, Potassio e Fibre

Carote, mele, fruttosio e olio d’oliva e… VitaMill® – Ricco in Magnesio, Potassio e Fibre, perché mi serviva qualcosa che aiutasse il corpo a rientrare nei ranghi. Ho iniziato a prendere il magnesio per calmarmi prima di dormire, e poi ho pensato di aggiungerlo anche nelle ricette. Il magnesio calma, il potassio sostiene e le fibre fanno il resto.

La ricetta della torta di carote e mele con fruttosio

INGREDIENTI

Polveri
260 g VitaMill® – Ricco di Magnesio, Potassio e Fibre
130 g fruttosio
8 g bicarbonato
1 cucchiaio cannella in polvere
Scorza d’arancia non trattata
(facoltativo) un pizzico di sale

Liquidi 
140 ml olio d’oliva leggero (tipo Garda o delicato ligure)
120 g purea di mela senza zucchero
210 g uova intere
300 g carote pulite e tagliate a pezzi
1 mela media soda (Pink Lady o Fuji o Gala a cubetti piccoli)
40 g noci pecan tritate grossolanamente

Frosting bianco
220 g formaggio cremoso (tipo Philadelphia)
110 g burro di qualità a temperatura ambiente
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
220 g zucchero a velo setacciato (è possibile variare la quantità a gusto)
zeste di arancia a piacere

Frosting arancione
2 cucchiai di formaggio cremoso (tipo Philadelphia)
un po’ di colorante naturale color arancione

PROCEDIMENTO

Prepara gli ingredienti
Porta le uova a temperatura ambiente.
Taglia la mela a cubetti da 6–8 mm. Tampona bene con carta assorbente. Lascia riposare in frigo: questo passaggio evita che rilasci acqua e aiuta i cubetti a restare sospesi in cottura. Pela e taglia le carote a pezzi.
Prepara la purea di mela (se non ne usi già una pronta) frullando una mela cotta.
Fodera solo le basi di 3 stampi da 18 cm (con base amovibile) mentre imburra e infarina gli anelli (così le torte crescono meglio).
Accendi il forno a 170°C statico. Trita le pecan grossolanamente.

Prepara la parte liquida
Nel bicchiere di un frullatore inserisci carote a pezzi, purea di mela e olio d’oliva. Frulla fino a ottenere una crema liscia e omogenea.
In una ciotola capiente, sbatti uova + fruttosio con le fruste per 2–3 minuti, finché diventano più chiare. Unisci la crema di carote e mela e mescola fino a ottenere un composto uniforme.

Unisci i composti
In un’altra ciotola capiente, setaccia insieme VitaMill®, bicarbonato e cannella. Aggiungi scorza d’arancia grattugiata e (facoltativo) il pizzico di sale. Versa i liquidi nelle polveri mescolando con una spatola. Quando l’impasto è quasi omogeneo, aggiungi le pecan  e mescola giusto il tempo di distribuirle. (Per evitare che affondino, versa un piccolo strato di impasto “pulito” sul fondo di ogni stampo, poi aggiungi il resto.)

Cottura
Versa l’impasto nei 3 stampi da 18 cm (circa 450–455 g per stampo).
Cuoci a 170° C statico per 35–40 minuti o prolunga, finché lo stecchino esce asciutto.
(Il fruttosio tende a scurire più in fretta: se la superficie diventa dorata troppo presto, coprila a metà cottura con un foglio di alluminio.)
Lascia intiepidire 10 minuti, poi sforma e fai raffreddare completamente su una griglia.
Una volta fredde, avvolgi le basi in pellicola e riponile in frigorifero a riposare: la mollica si assesta e diventa perfetta per la farcitura.
Rimuovi con un coltello a seghetto l’eventuale cupola che si è formata.
Se desideri una torta più golosa puoi spennellare i dischi con una bagna (50 ml succo di mela + 20 ml succo d’arancia).

Prepara il frosting bianco e arancione
Nella ciotola della planetaria lavora il burro a temperatura ambiente con la frusta piatta o gommata fino a renderlo cremoso e spumoso.
Aggiungi lo zucchero a velo setacciato, la vaniglia e continua a lavorare fino a che avrai ottenuto un composto spumoso.
Quando il tutto sarà omogeneo e gonfio, aggiungi il formaggio e continua a lavorare. Raschia eventuali parti rimaste attaccate ai bordi della ciotola.
Versalo nella tasca da pasticcere munita di bocchetta liscia e tieni in frigorifero fino al momento dell’utilizzo.
Per il frosting arancione mescola due cucchiai di formaggio cremoso

Assembla la torta
Appoggia il primo disco sul piatto girevole. Partendo dal centro dosa la crema in forma di spirale portandoti verso l’esterno. Fai riposare in frigorifero per una ventina di minuti. Appoggia il secondo disco e procedi con un altro giro di crema.
Appoggia il terzo disco. Per ottenere l’effetto decorato, dosa una due boulle di crema lungo il bordo esterno della torta, con una spatolina a gomito o un cucchiaino tira verso destra parte della crema, appiattendola. Dosa altre due boulle di crema e procedi allo stesso modo per tutta la circonferenza. 

Conservazione
3 giorni in frigo ben coperta (meglio 1 notte di riposo prima del servizio)

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