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Idee salate

Girasoli di pasta fresca colorata con spinaci e ricotta

14 September 2025
Impasto di pasta fresca colorata con polveri naturali di spinaci, zafferano, mirtillo e lampone

Non so se sia più difficile tenere insieme le strisce di pasta o i pezzi sparsi con cui sto cercando di arrivare al TEDx di Jesolo.
Una prova immensa che per un leone potrebbe sembrare niente.
Lo so, in tanti intorno a me lo pensano: ti piace stare sul palcoscenico, altrimenti non faresti quello che fai. E io li lascio pensare che sia così. L’unica cosa che so è che a me piace stare dietro alla fotocamera, non davanti. Oppure, meglio ancora, lasciar parlare le mani.
Non mi piacciono i venditori di fumo, e i fatti mi hanno sempre affascinato di più delle parole, delle promesse, dei “si potrebbe” e delle continue proiezioni sul futuro, sebbene sia rimasta talvolta intrappolata nelle reti a strascico della dotta seduzione verbale.

Nel caos totale di un mese dell’anno che avevo immaginato in discesa, finisco per trovare rifugio nell’unico posto dove so stare da regina: sul palco silenzioso della mia cucina e questa volta a maneggiare pasta fresca. Questo è per me: un luogo di autoanalisi molto più spietato di uno specchio, perché ciò che creo non mente. Assorbe tutto quello che sono, quello che provo.
E la pasta fresca forse anche di più di una torta. Se non sei gentile si indurisce, se sei troppo molla non si lascia tirare.
Se sei distratta, lei si incolla. Ci devi entrare in sintonia con la pasta, non basta pesare gli ingredienti: è un ballo in cui i passi si generano con i palmi delle mani, prima ancora che muovendo i piedi.

Guardo le strisce colorate di sfoglia che ho creato mescolando tanti tuorli, farina e polveri di verdure essiccate.
Ne avevo estremo bisogno, così come ho bisogno di dare colore alla mia casa tutta bianca, un po’ alla volta. Mi serve a ricordare che io stessa sono tanti colori, anche se attualmente vedo molto confuso e grigio; verde per ricordarmi che serve fiducia, giallo per darmi l’illusione di un coraggio saldo, viola per ammettere che i dubbi restano, rosa per non dimenticare che ogni tanto ho bisogno di tenerezza.

Sono solo colori, forse, ma io ci vedo di più: sfumature di una donna che affronta i giorni con tutte le energie che ha. Meglio che può. Anche se spesso sente di essere arrivata alla fine delle riserve.
Nonostante questo, riuscirò a trasmettere tutti questi colori su quel palco a Jesolo? Vorrei uscissero dalla mia bocca e li vorrei indossare tutti, a ricordare che si può essere tante cose, non una sola versione di noi. E volersi bene ugualmente.
Che è comodo solo agli altri inquadrarci, spiegarci, etichettarci, mentre noi stessi impieghiamo una vita ad accettare che si può essere una bella versione di se stessi pur nel più colorato degli arcobaleni interiori fatto di blu abisso e giallo sole.
Riuscirò davvero a portarli tutti con me oppure qualcuno cadrà lungo la strada e risulterà opaco?

E in fondo è questa la mia vera prova generale. Non tanto la voce, non tanto il palco, ma il coraggio di lasciarmi essere senza maschere. Porterò con me una frase che mi accompagna da quando ho 17 anni. É di Galileo e dice: “non basta vedere, occorre guardare con occhi che credono in quello che vedono”.
Io ci sto provando, allenandomi a non raccontarmi storie accomodanti, a non coprire i buchi con belle parole. La verità è un atto di coraggio quotidiano, e a Jesolo sarà tutto lì: su uno sfondo scuro, sotto un cono di luce che spero non mi terrorizzi troppo, con la speranza che quei colori risaltino ancora di più.

Ci arrivo trafelata, con notti spesso insonni alle spalle, con una quantità di serate passate fino a tardi al pc in silenziosa solitudine, con le mani che preferirebbero la farina ai microfoni e la testa piena di frasi che si accavallano invece che mettersi buone, in fila ordinate.
Ma questa sono: tumulto e pace, emozione e cinismo, leggerezza e rigore.

E forse è proprio qui il senso: imparare a tenere insieme i lati opposti senza lasciarli esplodere in mano.
E, se va bene, trasformarli in un girasole.

Girasoli di pasta fresca all’uovo colorata

Ingredienti dei girasoli di pasta fresca colorata


PASTA FRESCA VERDE

100 g farina Consapevolmente Bio Grandi Molini Italiani
90 g tuorlo
2 prese sale
1 cucchiaino da te di polvere di spinaci


PASTA FRESCA GIALLA (servirà per base e strisce)

150 g farina Consapevolmente Bio Grandi Molini Italiani
135 g tuorlo
2 prese sale
1 cucchiaino da tè di zafferano in polvere (oppure tuorli gialli)


PASTA FRESCA VIOLA

100 g farina Consapevolmente Bio Grandi Molini Italiani
90 g tuorlo
2 prese sale
1 cucchiaino da tè di polvere di mirtillo


PASTA FRESCA ROSA

100 g farina Consapevolmente Bio Grandi Molini Italiani
90 g tuorlo
2 prese sale
1 cucchiaino da tè di polvere di lampone

PER LA FARCIA

500 g ricotta
500 g spinaci
100 g parmigiano


PROCEDIMENTO PASSO PASSO

Salta gli spinaci con aglio pepe e olio. Strizzali e frullali da freddi con ricotta. Aggiungi il parmigiano e mescola bene.
Metti nella tasca da pasticcere.
Per la pasta colorata impasta ogni colore poi stendi allo spessore più grosso. Ritaglia, con l’aiuto di un coltello o un tarocco affilato, da ogni sfoglia, delle strisce da circa 4 mm di larghezza.
Accostale alternando i colori e inumidendo il bordo di ciascuna, così si incolleranno meglio. Fai attenzione a sollevarle dal tavolo.
Aiutati sempre con un tarocco largo o una spatola.
Stendile leggermente col matterello e poi passale in sfogliatrice allo spessore più sottile.
Per creare i girasoli coppa dalla base gialla tirata a 9 dei dischi diametro 10 poi da quella colorata fatta con le strisce dei dischetti diametro 6.
Stendi nel mezzo dei dischi gialli una noce di farcia, appoggia un dischetto colorato sopra e poi chiudi pizzicando contemporaneamente i lati opposti.
Con il resto della pasta colorata stesa fai dei tortelli disponendo la farcia nel mezzo della striscia, poi chiudi la striscia sigillando bene intorno al ripieno, infine tagliali e chiudi i tortelli.

Se ti piace la pasta fresca colorata, guarda anche questa ricetta!

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