fbpx
slide, Torte

Vertical roll cake alla zucca speziata

14 October 2024
Vertical roll cake alla zucca speziata

Amanti della mania del controllo, questo scarabocchiare lo dedico a voi.
Perché io vi comprendo profondamente e per questo posso dire che vi compatisco e vi giustifico, anche se da qualche tempo sono uscita dal gruppo, con la pressa di Jack Frusciante.

E’ accaduto nel preciso istante in cui, complice una forza che non sospettavo di avere, ho tolto con violenza la tovaglia dalla tavola e tutto quello che c’era sopra è finito per terra e, se non si è rotto, ha macchiato i muri, si è incollato al soffitto, si è mescolato alla polvere. Sono stata distesa sul pavimento a lungo, incapace di realizzare il putiferio che avevo causato dopo aver trasformato una bellissima ed elegante sala da pranzo in qualcosa che aveva più le sembianze di una stalla. A seguire ho cominciato a fare i conti con l’inevitabile: più che una sistemata c’era bisogno di una massiccia ristrutturazione. C’erano strappi che non potevo più ignorare, pezzi di me che andavano ricomposti con nuovi strumenti, sebbene parte di quegli strumenti non fossero nelle mie mani e, a dirla tutta, non pensavo neppure potessero essere strumenti utili alla mia salvezza psicofisica. Lo erano sempre stati i viaggi, le cene in compagnia, una pattinata sul ghiaccio, una passeggiata in montagna.
In un periodo in cui la vita sembrava disfarsi ai bordi, come un tessuto che lentamente si sfilaccia, ho cercato un modo – qualcuno direbbe un ago – per ricucire e tenere saldi i pezzi di me. Avrei solo potuto tirarmi su da quel pavimento eppure, una volta in piedi, mi resi conto che il mio corpo doveva iniziare a spartirsi il carico che gravava da sempre solo sulla mia mente, quella parte che non ero mai riuscita a far tacere neppure per pochi istanti, stressata all’inverosimile da ragionamenti, logica, proiezioni, immaginazione.
Sentivo di voler entrare in quel campo di battaglia e sollevare bandiera bianca stanca di quella baraonda di pensieri inutili dediti a ruminare il passato o preoccupati del futuro quando l’unica cosa utile da fare era vivere il presente.
Qualcuno poi, un giorno, mi scrisse: “Stancati, riempi il tempo, riempi ancora di più le tue giornate, colmale, non avere tempi morti. Ti aiuterà ad uscire dal guado”.
Così iniziai a togliere tempo alla mente ingannandola, distraendola e nutrendola con altro, proprio come si fa con i bambini mentre gli si infila in bocca una forchettata di cibo. Fu così che iniziai a sollevare i carichi dalla testa e li spostai su gambe, spalle, braccia e pancia, proprio nel mese più rovente dell’anno: una disciplina chiamata crossift.
Ma ancora non mi bastava. mancava qualcosa che non fosse solo forza bruta, sforzo fisico, sudore e a volte quasi lacrime, una serie di movimenti rapidi e meccanici. Mi serviva una via per riconnettermi a me stessa e al tempo stesso a qualcun altro, in un gesto di ascolto e fiducia. Ed è stato in quel momento che è arrivato il tango. Non l’ho cercato, è lui che ha trovato me con un banale annuncio sui social, in un frangente in cui ero pronta ad accettare che lasciarsi andare è una forma di controllo diverso, più sottile, più profondo, e per me, maniaca del controllo, estremamente difficile. Il tango è stata la risposta che non mi aspettavo: è una danza che ti obbliga a fidarti, a lasciarti guidare, ad accettare di non sapere dove stai andando ma a sentirlo, istante per istante, attraverso l’intenzione fisica di qualcun altro, di chiunque altro.
Nel tango tutto accade nel presente, non c’è spazio per pensare al passo che verrà o a quello che hai sbagliato. È un dialogo silenzioso al ritmo di note che ti fanno vibrare, un equilibrio tra controllo e abbandono che mi sta insegnando una cosa essenziale: che la vita non si pianifica, si balla. Concedersi il lusso di non sapere, di accettare che i tuoi programmi non sono altro che fantasie, di rinunciare al controllo senza perdersi. In questa forma il tango è stato la tregua, il gesto di una resa senza sconfitta. Una tregua da me stessa.
Ed è qui che è arrivata la lezione che mi mancava: lasciarsi andare non è una debolezza, ma un atto di profonda fiducia. Non solo verso l’altro, ma anche verso me stessa. Nel tango devi imparare a cedere il controllo, a seguire una direzione che non decidi tu, ma che impari a sentire. Non puoi dominare ogni cosa, non puoi anticipare ogni passo. È un gioco di equilibrio, di connessione, di abbandono controllato, in cui smetti di lottare contro la corrente e cominci a fluire con essa.
E quella sensazione di appoggiarsi, di condividere il proprio peso, mi sta insegnando che nella vita, come nel tango, non sempre serve stringere tutto tra le mani ma avere fiducia. E così ho cominciato a “registrare” me stessa in un movimento tra forza e leggerezza.
Crossfit e Tango, due mani differenti che mi stanno tenendo in piedi.
Il crossfit ha rappresentato il mio grido di resistenza, una via per provare a superare i miei infiniti limiti fisici e la mia atavica resistenza alla fatica. Ogni sollevamento, ogni ripetizione che penso di non riuscire a fare è diventata una battaglia contro la mia incertezza, un modo per riprendere il controllo non della vita, ma di me stessa.
Il tango, il “triste pensiero che balla”, con la sua dolcezza e fragilità, ha aperto in me un varco verso la fiducia, verso la bellezza del lasciarsi andare, un antidoto alla frenesia di voler gestire tutto. E se il tango mi insegna a fermarmi e ad ascoltare, il crossfit mi incita a combattere e a non arrendermi. E ancora il primo mi fa sentire parte di qualcosa di più grande, il secondo mi ricorda che posso affrontare le tempeste, fisicamente e mentalmente. E, sorprendentemente, queste due pratiche si intrecciano, offrendomi una visione più profonda di ciò che significa essere forte e vulnerabile al contempo.
E poi c’è l’atto della creazione, da cui tanto quest’estate mi ero allontanata per poter godere della bella luce naturale fuori dalle pareti del mio studio. A settembre, quando sono tornata a fotografare, ho riscoperto come fosse la prima volta, quanto creare con le mani sia le mia autentica oasi di pace. E quando il caos della vita si fa troppo forte, quello è il mio rifugio, quel processo che chiamo la mia “catarsi creativa”. È come se, ogni volta che creo qualcosa di nuovo, riuscissi a liberare la mente da tutto ciò che la ingombra, pulendo lo sguardo da visioni passate e stantie. È un atto che rinnova, non solo ciò che faccio, ma ciò che sono. E in questo processo ho imparato che la forza più grande è quella di rispettare la nostra “inner voice”, il nostro istinto, riconoscendo di volta in volta i propri, anche mutevoli, bisogni.
Perché con la vita in fondo è proprio un tango che si balla, in un movimento che non è mai unidirezionale ma un continuo oscillare tra ciò che siamo e ciò che possiamo diventare, in un viaggio di continua esplorazione e riscoperta.

Vertical roll cake alla zucca speziata

RICETTA DELLA
VERTICAL ROLL CAKE ALLA ZUCCA SPEZIATA 

INGREDIENTI

Per la base
4 uova grandi  
265 g zucchero semolato
1 cucchiaino di cannella  
1/4 cucchiaino di noce moscata 
polpa di un baccello di vaniglia
210 g purea di zucca  
125 g farina tipo 0 100% grano italiano Grandi Molini Italiani
1 cucchiaino abbondante di bicarbonato di sodio  
2 g sale 

Per la farcitura 
300 g di formaggio cremoso ammorbidito 
50 g di burro ammorbidito 
160 g di zucchero a velo vanigliato

PROCEDIMENTO

Per realizzare la Vertical roll cake alla zucca speziata comincia ricavando la purea di zucca frullando della zucca cotta in forno o a vapore.
Preriscalda il forno a 190°C, mod. statica. Imburra e fodera una leccarda standard da forno con carta forno.
In una ciotola capiente, monta le uova a temp. ambiente, lo zucchero, la cannella, il sale, la noce moscata e la polpa della vaniglia fino ad ottenere un composto spumoso, gonfio e chiaro. Aggiungi la purea di zucca frullata, il sale e lavora con la spatola dall’alto verso il basso fino a ottenere un composto omogeneo.  
In una ciotola separata setaccia la farina e il bicarbonato di sodio. Incorpora gli ingredienti secchi a quelli umidi un po’ alla volta, sempre mescolando dal basso verso l’alto.
Distribuisci uniformemente il composto nella teglia.
Livellalo con una spatola e cuoci per 15 minuti circa o finché il dolce risulta dorato in superficie.  
Sforna e lascia intiepidire poi capovolgilo su un canovaccio e rimuovi la carta forno. Coprilo con un altro canovaccio e lascialo raffreddare. Una volta freddo, con una rotella per pizza, pareggia gli eventuali bordi irregolari.
Prepara la farcitura lavorando insieme tutti gli ingredienti a medio-bassa velocità con le fruste fino ad ottenere una crema liscia.
Taglia la base per ottenere 3 strisce/rettangoli con il lato corto di circa 13 cm.
Spalma la crema sulle strisce senza esagerare. Tienine da parte un po’ per la decorazione.
Arrotola la prima striscia farcita serrandola bene e poi appoggiala sulla seconda facendo in modo che un’estremità coincida con l’inizio della nuova striscia. Procedi così anche con la terza.
Appoggiala in verticale sul piatto e metti in frigo a rassodare per una mezz’ora almeno prima di decorare.
Copri la sommità delle Vertical roll cake alla zucca speziata con la restante crema, decora con alchechengi, melograno e fichi.

Print Friendly, PDF & Email

Potrebbe interessarti

Nessun commento

Lascia un commento