“Volli, sempre volli, fortissimamente volli.”
Per raggiungere l’obiettivo che aveva e divenire quindi quel grande letterato che poi fu, Alfieri chiese un bel giorno ad un suo servitore di legarlo alla sedia, assumendo l’unica posizione che gli avrebbe permesso di realizzare il suo sogno: essere un grande scrittore tragico.
Lo chiese dopo aver capito che la sua prima tragedia, che scrisse mosso da “noia, e il tedio d’ogni cosa, misto a bollor di gioventú, desiderio di gloria, e necessitá di occuparmi in qualche maniera, che più́ fosse confacente alla mia inclinazione” lo aveva trasfigurato, nel giro di pochissimo tempo, da giovane dissipato a grande autore tragico agli occhi del pubblico.
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